𝓒𝓻𝓲𝓼𝓲 𝓭𝓲 𝓯𝓲𝓷𝓮 𝓼𝓮𝓬𝓸𝓵𝓸cambia la politica estera, ma non quella interna. L’Italia non è adatta alle politiche coloniali.I quattro anni successivi sono definiti “crisi di fine secolo“ questi quattro anni cominciano con il governodel marchese di Rudinì e finiscono con l’omicidio del re Umberto I.seguì ancora l’autoritarismo, interventi contro scioperi, nessuna concessione le richieste di operai econtadini. Di questi movimenti ce ne sono tanti a causa di una grossa crisi economica (super aumentodei prezzi e delle tasse).DI RUDINÌal governo sale di Rudinì, liberale di destra e conservatore, contrario alle politiche coloniali. Ad un certopunto una parte della borghesia italiana inizia pensare che l’unico modo per governare il paese sia unasvolta autoritaria.nel 1897 viene scritto un articolo “torniamo allo statuto“, scritto da Sonnino, deputato della destraliberale; ebbe una grande fortuna: in situazione di grave crisi in situazione di governabilità l’unicasoluzione possibile è tornare allo statuto (lo statuto Albertino originariamente era una cartacostituzionale che prevedeva l’assoluta divisione dei poteri tra re e parlamento). il re ha il potereesecutivo, il parlamento quello legislativo. dividere il potere legislativo da quello esecutivo significarendere il potere esecutivo debole, quindi rendere debole il parlamento.nel 1898 la crisi aumenta ancora di più. I fatti gravissimi avvengono a Milano dove il generaledell’esercito bava beccaris spara sulla folla (soprattutto donne) uccidendo quasi 100 persone ereprimendo i moti. a bava Beccaris viene data la medaglia di un’ora e militare del re Umberto I. Italiacontinua ad avere una forte crisi e di rudinì è costretto a dimettersi.LUIGI PELLOUXsale al potere il generale Luigi pelloux, il quale era ancora più conservatore.Emana le leggi liberticide: le leggi solitamente sono fatte dal parlamento, in situazioni di emergenzaperò possono essere scritte anche dal governo ma periodo limitato. Per farsi che questi decreti-leggenon fossero approvati l’opposizione reagì attraverso l’ostruzionismo, ossia una pratica per impedire lequotazioni. A causa della difficoltà di gestire questa legislazione, il generale pelloux è costretto adimettersi.vengono indette nuove elezioni, e la vittoria va alla sinistra liberale. Il re Umberto I nello stessomomento viene ucciso mentre si trovava a Monza da un anarchico chiamato Gaetano Brescia tornatodall’America per vendicare i moti di Milano.il nuovo re, Vittorio Manuele III (nipote di Vittorio Emanuele II, il figlio di Umberto I e futuro re delfascismo), viene fatto sposare con Elena del Montenegro per rinnovare il sangue a causa dei frequentirapporti tra nobili familiari così che la stirpe successiva fosse di buon sangue.rimane al potere fino al 1946 per poi abdicare, fine della guerra. Fu il penultimo Re d’Italia. Quandolui si dimette, diventa re il figlio Umberto II che sarà sconfitto dalla Repubblica.con Vittorio Emanuele III ci poteva essere una svolta di destra e invece rimane fedele al mandatoistituzionale, segue risultati elettorali d di formare il nuovo governo a Zanardelli (uomo di sinistraliberale).ministro degli interni sarà Giovanni Giolitti che diede inizio all’età Giolittiana. (1901-1914), definita cosìin quanto sarà la figura dominante della politica italiana.